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Vitra è un’azienda svizzera produttrice di mobili e oggetti di design con sede a Weil am Rhein, a poca distanza da Basilea. In seguito a un incendio verificatosi nel 1981, l’azienda ha coinvolto una serie di celebri architetti nella riprogettazione della propria fabbrica e di alcuni edifici correlati che hanno ridefinito l’estetica del “campus” Vitra.
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Nel contesto dei workshop manageriali che gestiamo con l’approccio Jazz for Business, abbiamo spesso modo di lavorare su temi comunicativi legati all’ambiguità e al malinteso. Il linguaggio musicale è particolarmente efficace nel mostare come la sola mutazione del tono di un messaggio – a contenuto invariato – possa trasformarne completamente il significato. In termini musicali,
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Nelle peregrinazioni letterarie del suo affascinante Carte false (2013), la scrittrice messicana Valeria Luiselli ricostruisce, passando attraverso saudade e malinconia, l’origine della parola e del concetto di nostalgia. Il medico alsaziano Johannes Hofer (1669–1752) condusse nel 1688 uno studio su alcuni soldati che, dopo lunghe permanenze in terra straniera, presentavano al loro ritorno sintomi come
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Nell’ampio filone della letteratura distopica un posto importante è occupato, al fianco dei celebri Mondo nuovo (Aldous Huxley, 1932), 1984 (George Orwell, 1948) e Fahrenheit 451 (Ray Bradbury, 1953), da un testo poco conosciuto ma non meno importante: Noi, opera del 1921 dello scrittore russo Evgenij Zamjatin (1884-1937). Il contesto storico e sociale da cui emerge l’anti-utopia di
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Lester Bangs (1948-1982) è stato il critico musicale più eterodosso che si possa immaginare. Se è vero che “scrivere di musica è come ballare di architettura”, di certo Bangs, con i suoi articoli difficilmente definibili come recensioni (anche perché spesso incentrati su dischi inesistenti…), ha inventato passi e coreografie mai più replicati. Vale la pena di
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L’Australiano Adam Elliot è un autore di film stop-motion dallo stile immediatamente riconoscibile, fatto di vicende e personaggi in bilico tra tragico e humour nero. Mary and Max (2009) è il suo primo lungometraggio e racconta una storia di amicizia – in parte autobiografica – resa particolarmente poetica dalle scelte stilistiche dell’autore. Uno degli aspetti
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The Company Men (John Wells, 2010) è il film simbolo della crisi del capitalismo finanziario. Meccanico, privo di ironia e ancora pienamente legato ai valori del “sogno americano”, racconta una parabola di caduta e redenzione molto diversa da quelle descritte – con ben altra scrittura cinematografica e diverse finalità – dal francese Laurent Cantet nei
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Big data (2013) di Viktor Mayer-Schönberger e Kenneth Cukier fa chiarezza su un tema tanto chiacchierato quanto di fatto poco conosciuto. Che si voglia o meno descriverlo con la parola “rivoluzione” usata nel sottotitolo del libro, il fenomeno big data sta influenzando il nostro rapporto con la tecnologia. Sul fronte individuale, questo è testimoniato dalla
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Il “Building 20” del MIT di Cambridge è stato un esempio di ambiente di apprendimento e collaborazione perfettamente riuscito. Progettato come struttura temporanea dedicata alla ricerca accademica, venne costruito a tempo di record nel 1943, utilizzando per i suoi 25.000 metri quadrati una semplice e solida struttura in legno. originariamente destinato a essere dismesso al termine
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Kenneth Goldsmith, poeta anti-creativo e fondatore dell’archivio dell’avant-garde UbuWeb (nonché promotore dell’incredibile progetto crowdsourcing Printing out the Internet), è autore di un saggio on-line dal titolo Being Dumb. Lo scritto gioca sulla contrapposizione fra “smart” e “dumb”. “Smart” è aggettivo obiettivamente stanco e abusato, ormai esteso a praticamente qualsiasi cosa: dai telefoni alle città; dalle reti