CAMBIAMENTO, COMPLESSITÀ, ECONOMIA, POLITICA, SOCIETÀ

Crisi che passano

Fra il 1920 e il 1921 gli Stati Uniti furono colpiti da una crisi economica che causò un crollo del PIL del 24%. Se confrontata con la Grande Depressione, che sarebbe esplosa solo pochi anni dopo, quella del 1920 risulta una crisi “minore”, oggi nota quasi solo agli esperti del settore. Fra questi figura lo studioso americano James Grant, che vi ha dedicato il testo The Forgotten Depression: 1921: The Crash That Cured Itself (2014), in cui analizza lo svolgimento e i possibili punti di contatto fra la recessione del 1920 e quella del 2007.

La conclusione della Grande Guerra presentò agli USA un conto vittorioso ma salato, che portò rapidamente alla crisi: la disoccupazione raggiunse quota 15%, i prezzi all’ingrosso calarono del 36% e quelli al consumo del 20%. Con la progressiva deflazione, i prezzi continuarono a scendere progressivamente fino a raggiungere, in tempi relativamente brevi, un livello che ricominciò ad attirare gli acquirenti. Alla fine del 1921, l’economia riprese a crescere.

La ricerca di Grant aiuta a porsi qualche dubbio in tema di condotte statali interventiste. Come notato da un articolo del 01.02.15 pubblicato sul Domenicale de «Il Sole 24 Ore» e significativamente intitolato “I benefici dell’instabilità”, quando lo Stato attua una politica non interventista, gli scossoni economici possono essere forti. Tuttavia, l’instabilità può favorire una flessibile e spesso rapida ripresa. Non a caso, la stessa crisi del 1920-1921 fu molto più grave in Inghilterra che negli USA, a causa di una sovrastrutturazione sindacale e di una politica esplicitamente interventista attuata dal governo inglese. Per lo stesso motivo, la crisi del ’29 fu anche in America molto più pesante di quella del 1920, perché in questo secondo caso il sistema dei prezzi non venne lasciato libero di funzionare. Tutto ciò suona come un campanello di attenzione rivolto alle politiche a priori avverse a qualsiasi dinamica di deflazione.

[ illustrazione: Caspar David Friedrich, Il mare di ghiaccio, 1823-1824 ]