• Creatività: finalmente un ottimo libro (scritto nel 1924)

    «Il problema della democrazia è quello di come rendere la nostra vita quotidiana creativa». Mary Parker Follett Su Wikipedia ancora nessuno ha pensato di aprire una pagina in italiano dedicata a Mary Parker Follett (1868-1933). Questo particolare la dice lunga sulla scarsa fama di cui gode in Italia questa pensatrice americana, il cui contributo è

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  • C’è solo un modo giusto per montare un mobile Ikea?

    La notizia della probabile chiusura del sito Ikea Hackers sta facendo il giro del mondo. Di cosa si tratta, esattamente? Ikea Hackers nasce otto anni fa dall’iniziativa di un cittadino del Kuala Lumpur che si fa chiamare Jules Yap (è uno pseudonimo) e si definisce fan “pazzo e naif” (sono parole sue) dei mobili Ikea. Nel

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  • L’innovatore, un dilemma quasi maggiorenne

    «Il diciottesimo secolo ha abbracciato l’idea di progresso; il diciannovesimo quella di evoluzione; il ventesimo quelle di crescita e innovazione. La nostra era ha prodotto la “disruption”, atavica a dispetto del suo mostrarsi futuristica. È una teoria della storia fondata su una profonda ansietà per un collasso finanziario, su una paura apocalittica di una devastazione globale».

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  • La lenta agonia del pub, bene culturale della convivialità alcolica

    «Drinking, while sleeping, strangers unknowingly keep me company. The only words I’ve said today are beer and thank you». da: Bill Callahan, The Sing In Inghilterra è in corso una rivoluzione antropologica destinata a influire tanto sull’ethos nazionale quanto sull’immaginario collettivo: il pub, da immemorabile tradizione luogo di incontro, convivialità e sonore sbronze, è scosso da

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  • Olivetti e Ivrea: il fallimento del sogno industriale e il declino di una città

    Il 1959 è un anno cruciale per Olivetti e per l’intera industria italiana: viene presentato Elea 9003, primo computer mainframe al mondo interamente basato su transistor. Olivetti è l’avamposto italiano della rivoluzione elettronica incarnata dai calcolatori, raccontata per l’occasione da un fantascientifico documentario (regia di Nelo Risi, musiche di Luciano Berio). Rispetto allo sviluppo sul

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  • Wally Olins, inventore del “brand totale”

    In occasione della scomparsa di Wally Olins (1930-2014), «The Economist» dedica un articolo alla carriera del grande consulente di branding inglese. Dopo una laurea in storia a Oxford, Olins si trasferì a Londra per occuparsi di pubblicità. Assunto da Ogilvy and Mather, fu incaricato di gestirne l’ufficio di Mumbai, città ove visse per diversi anni.

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  • Scrivere a mano serve ancora a qualcosa?

    Un recente articolo del «New York Times» raccoglie e commenta le più aggiornate opinioni della neuroscienza riguardo lo scrivere a mano. Se il decadimento dello studio della calligrafia nelle scuole è un dato di fatto – che trova un ironico contraltare nella nuova “alfabetizzazione manuale” imposta alle dita di ragazzi e adolescenti da smartphone e

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  • La “sconfitta” di Turing non è una vittoria per l’intelligenza artificiale

    Il 7 giugno 2014, a distanza di 60 anni dalla morte del matematico britannico Alan Turing (1912-1954), il mondo dell’intelligenza artificiale ha celebrato un’attesa vittoria, quella sul celebre test che lo stesso Turing mise a punto nel 1950 e che fino a oggi non era mai stato superato. Il test di Turing si basa su

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  • Perché i computer non saranno mai all’altezza degli uomini? Perché non sanno essere infantili

    Durante gli anni ’80, gli studi sull’intelligenza artificiale hanno iniziato a scontrarsi contro un’evidenza: se simulare con un computer un livello “adulto” di intelligenza è relativamente semplice, risulta praticamente impossibile trasferirgli le abilità di un bambino di un anno. Il “paradosso di Moravec” (dal nome dell’esperto di robotica austriaco Hans Moravec) descrive la difficoltà –

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  • E sei i mondiali di calcio si giocassero a tre porte?

    «Immaginate una partita di calcio disputata non da due, ma da tre squadre: dall’inevitabile e mutante collaborazione tra i giocatori in campo vedrete emergere l’equilibrio perfetto». Con queste parole del 1962, l’artista situazionista danese Asger Jorn (1914-1973) intendeva offrire un contributo metaforico al superamento della tensione bi-polare innescata dalla Guerra Fredda. Occorre un terzo soggetto,

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