Fritz Kahn (1888-1968), medico, scrittore e studioso tedesco, viene celebrato da un volume che riconosce il suo ruolo pionieristico rispetto alla rappresentazione che chiamiamo “infografica”. La sua importanza è paragonabile a quella del coevo Otto Neurath (1882-1945), padre del celebre sistema di pittogrammi “Isotype”.
La rilevanza di Kahn va oltre il tema dell’infografica, toccando quello più generale della conoscenza e dell’apprendimento. Con un approccio che suona come un aggiornamento di quello praticato da Vesalio nel XVI secolo, Kahn ha saputo costruire un sistema metaforico coerente in grado di supportare lo studio del corpo umano con rappresentazioni che coinvolgono, invitano a immaginare e a identificare connessioni.
Se l’iconografia rinascimentale impiegata da Vesalio risulta oggi piacevolmente “post-industriale”, quella di Kahn è industriale in tutto e per tutto, con il corpo come luogo di lavoro e ogni singolo organo governato da specifici macchinari e pannelli di controllo cui lavorano minuscoli operatori. In questo modo, processi fisiologici inaccessibili e spesso difficilmente comprensibili diventavano perfettamente intelligibili grazie a una metafora tecnica estremamente familiare per il pubblico cui Kahn si rivolgeva.
[ illustrazione: particolare da Der Mensch als Industriepalast di Fritz Kahn, 1926 ]