APPRENDIMENTO, DIVULGAZIONE, TECNOLOGIA

Il destino di Wikipedia (e del sapere on-line?)

Wikipedia, la cui fondazione risale al 2001, ha a lungo rappresentato la più contemporanea incarnazione del progetto enciclopedico illuminista, riletto alla luce dell’aura di democratizzazione conoscitiva che internet ha portato con sé. Pensata come progetto aperto e su base volontaristica, Wikipedia ha raggiunto il suo picco di popolarità nel 2005, anno in cui la sola versione inglese del sito contava 750.000 voci. Lo sviluppo è nel corso degli anni continuato: gli articoli in inglese sono oggi più di 4 milioni, quelli italiani un milione circa.

I contributori sono l’anima di Wikipedia e dunque il fatto che dal 2007 a oggi si sia registrata una loro diminuzione di circa un terzo suona particolarmente strano. A cosa è dovuto questo calo? Per quanto possa sembrare paradossale per uno strumento digitale aperto, immediato e veloce (del resto in hawaiano “wiki” significa “rapido”), la causa del continuo esodo di contributori è l’estrema burocratizzazione del sistema di gestione dei contenuti del sito.

Il rifiuto di un approccio specialistico e la scelta di non dotarsi di una struttura gerarchica di tipo tradizionale hanno fin dall’inizio costretto i fondatori di Wikipedia a sviluppare un sistema di linee guida e strumenti di controllo estremamente complesso. Come conseguenza di queste scelte, inserire nuovi contenuti in Wikipedia è diventato tanto lento quanto faticoso; d’altro canto, vederseli cancellare da un anonimo “bot” perché non idonei risulta estremamente rapido (e frustrante).

Il calo del numero di contributori non sta a ogni modo avendo un impatto diretto sulla fruizione dello strumento. Nel corso degli anni Wikipedia ha sbaragliato la concorrenza e può oggi far conto su una stretta rete di partner software e hardware che fa sì che la maggior parte delle nostre ricerche via computer e smartphone finisca per essere indirizzata proprio a Wikipedia. Anche sul fronte economico il bilancio è molto positivo: Wikimedia Foundation è arrivata a raccogliere nell’ultimo anno ben 45 milioni di dollari per supportare l’attività del sito. A fronte di questi elementi di sicurezza, Wikipedia di sicuro continuerà a sopravvivere. Le perplessità riguardo la reale apertura dello strumento e la bontà dei suoi contenuti sono tuttavia molte. Come sintetizza un articolo del MIT Technology Review:

«Wikipedia’s community built a system and resource unique in the history of civilization. It proved a worthy, perhaps fatal, match for conventional ways of building encyclopedias. But that community also constructed barriers that deter the newcomers needed to finish the job. Perhaps it was too much to expect that a crowd of Internet strangers would truly democratize knowledge. Today’s Wikipedia, even with its middling quality and poor representation of the world’s diversity, could be the best encyclopedia we will get».

[ illustrazione: particolare di una tavola astronomica tratta dalla Cyclopaedia di Ephraim Chambers, 1728 ]

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