Quella al centro di Saving Mr. Banks (2013) di John Lee Hancock è una storia incentrata sull’amore per il proprio lavoro, che in certi casi si accompagna alla difficoltà di condividerlo con altri.
Il film è un resoconto “romanzato” del rapporto fra Walt Disney e Pamela Lyndon Travers, autrice letteraria da cui il padre di Disneyland acquisì i diritti per la realizzazione del film Mary Poppins (Robert Stevenson, 1964). L’accordo fra i due fu tutt’altro che semplice: implicò una trattativa ventennale e un negoziato basato su una serie di compromessi che in ultima analisi, pur a fronte del grande successo ottenuto dal film, lasciarono Travers piuttosto delusa.
I dialoghi cruciali fra i due protagonisti della pellicola fanno emergere un’espressione che rende piuttosto bene una certa idea di attaccamento al lavoro. «They’re family», ripetono più volte Travers e Disney, descrivendo in un caso il proprio rapporto con i personaggi di Mary Poppins, nell’altro quello con Mickey Mouse.
Uno stretto legame con il proprio lavoro genera dinamiche di protezione che tendono a escludere la condivisione, nel timore che far “intromettere” altri possa snaturare qualcosa di molto personale. Far crescere un’idea spesso coincide proprio col renderla meno “nostra” e imparare ad accettare questo genere di compromesso può essere davvero molto difficile.
[ illustrazione: fotogramma dal film Saving Mr. Banks di John Lee Hancock, 2013 ]