• La foto vincitrice del World Press Photo e il rapporto tra testo e immagine

    Il 13 febbraio 2014 sono stati annunciati i vincitori del World Press Photo di quest’anno. Il premio “photo of the year” se l’è aggiudicato il fotografo di reportage americano John Stanmeyer con l’immagine qui sopra. Si tratta di una foto di indubbia e immediata forza compositiva. Più ambigua è la lettura del suo contenuto. A prima

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  • L’invenzione del cuore come simbolo d’amore

    Il Roman de la Poire, attribuito a un certo Messer Thibaut, è un poema allegorico francese del XIII secolo compilato sulla falsariga del coevo e più celebre Roman de la Rose. Benché il primo dei due testi non sia mai riuscito a conquistare un successo pari a quello del secondo, merita di essere ricordato per lo meno per

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  • Dalle 9 alle 5: brevissima storia delle 8 ore lavorative

    La scansione della giornata in tre parti, di 8 ore ciascuna e dedicate rispettivamente a lavoro, svago e riposo, è un’invenzione del socialista utopista Robert Owen (1771-1858), che nel 1817 lanciò in Inghilterra una campagna di rivendicazione dei diritti dei lavoratori basata proprio su questo tipo di organizzazione temporale. L’idea di Owen nacque come reazione

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  • Dalla great generation alla generazione Y (ovvero: le responsabilità dei genitori)

    Un breve saggio di Simon Sinek (recentemente ripubblicato dalla rivista Salon) costruisce un’efficace analisi sociologica capace di attraversare quattro generazioni. Si parte dalla “great generation”, cresciuta negli anni della grande depressione e chiamata ad affrontare il secondo conflitto bellico. Questa generazione ha pensato ai propri figli secondo un fondamentale presupposto: garantire loro il benessere. Questo

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  • I danni della razionalizzazione lavorativa secondo Kracauer

    Gli impiegati, scritto da Sigfried Kracauer nel 1930, è un piccolo saggio dedicato al tema dell’organizzazione del lavoro. Focalizzato sulla situazione tedesca e in particolare sull’ambiente lavorativo di Berlino negli anni ’20, tratta la condizione del lavoratore in modo estremamente preveggente, anticipando considerazioni che per esempio in Italia – ma anche in America – non

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  • Pedagogia dell’intrattenimento e ruolo politico della televisione

    Divertirsi da morire. Il discorso pubblico nell’era dello spettacolo (1985) di Neil Postman (1931-2003) rappresenta il testo capostipite del discorso sociologico rivolto al medium televisivo. Sulla scorta di Marshall McLuhan, Postman prende molto sul serio la tv come strumento di comunicazione e più in generale come incarnazione di un nuovo tipo di epistemologia, giungendo a criticarla

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  • Beatles e Duke Ellington fra managerialità e collaborazione

    Un recente articolo di Adam Gopnik raffronta due casi musicali raramente giustapposti, quelli di Duke Ellington e dei Beatles. Principale oggetto del confronto è la relazione con la creatività musicale – personale e altrui – messa in atto da musicisti così diversi. Quel che anzitutto colpisce è la “mediocre” perizia tecnica che i due casi

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  • Fotografia e relazione fra uomo e tecnologia, anche al lavoro

    «La realtà del nostro secolo è la tecnologia: l’invenzione, costruzione e manutenzione di macchine. Impiegare la macchina significa possedere lo spirito del secolo. Le macchine hanno preso il posto dello spiritualismo trascendentale del passato. Tutti sono uguali di fronte alla macchina, sia io che te possiamo usarla. Essa può schiacciarmi e lo stesso può succedere

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  • L’ambiguità conoscitiva del mezzo fotografico

    Cosa pensiamo osservando questa immagine del fotografo americano Joel Sternfeld, intitolata semplicemente McLean, Virginia, December 1978? Prima ancora: cosa vediamo? Nei diversi piani dell’immagine, quel che anzitutto attira lo sguardo sono gli elementi caratterizzati dal colore dominante la scena, cioè l’arancione. In primo piano, una serie di zucche (molte delle quali rotte) sparse a caso

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  • Luigi Ghirri e la giusta velocità della fotografia

    «Il grande ruolo che ha oggi la fotografia, da un punto di vista comunicativo, è quello di rallentare la velocizzazione dei processi di lettura dell’immagine». Questa frase di Luigi Ghirri (1943-1922), contenuta nella raccolta Lezioni di fotografia (2011) e risalente al biennio 1989-1990, assume un senso particolare se relazionata allo sviluppo della fotografia negli ultimissimi anni. I

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