In Average Is over: Powering America Beyond the Age of the Great Stagnation (2013) l’economista americano Tyler Cowen immagina una feroce polarizzazione della società, causata dall’influenza delle nuove tecnologie sulle attività lavorative. Il mondo verrà a trovarsi diviso, secondo Cowen, tra coloro il cui lavoro sarà reso obsoleto dalla tecnologia e chi invece riuscirà a sopravviverle. Ricollegandosi idealmente ad alcune delle tesi contenute in La fine del lavoro di Jeremy Rifkin (1995), Cowen immagina una middle class largamente composta da “bohémien” che saranno sempre meglio istruiti, soprattutto grazie a risorse on-line  gratuite, ma si accontenteranno di salari medio-bassi.

Fra gli altri temi trattati nel testo, Cowen riflette anche sul concetto di meritocrazia. Il monitoraggio del lavoro e la sua visibilità on-line permetteranno, secondo l’autore americano, un controllo trasparente sulla produttività di ogni lavoratore e dunque l’opportunità per le aziende – e in generale per il sistema economico – di premiare chi merita di esserlo (e viceversa).

[ illustrazione: Futurama di Matt Groening ]