La storia del transatlantico britannico Titanic, varato il 10 aprile 1912 e affondato il successivo 15 aprile, è nota a tutti, se non altro grazie ai molti film che ne hanno parlato (quello del 1997 di James Cameron non è infatti l’unico). Meno noto è che il Titanic aveva due navi gemelle, il Britannic e l’Olympic.
Il Britannic venne messo in uso nel 1914 e dopo l’inizio della Prima guerra mondiale e fu utilizzato come nave ospedale fine al 1916, quando venne affondato nel Mar Egeo da una mina navale tedesca.
L’Olympic fu la prima delle tre navi a entrare in servizio, nel 1911. Subì immediatamente uno stop, dovuto a un incidente con l’incrociatore Hawke. Quest’ultimo rimase distrutto, mentre l’Olympic tornò in cantiere per riparazioni trovandosi per qualche tempo di fianco al Titanic, ancora in fasi di ultimazione. In breve la nave fu di nuovo in mare e venne utilizzata per trasporto passeggeri fino all’inizio del conflitto bellico, quando venne messa al servizio dell’esercito inglese e adibita al trasporto truppe. Tornò al trasporto passeggeri nel 1920 per rimanere attiva fino al 1934, anno in cui ebbe un incidente con la nave americana Nantucket, per il cui equipaggio l’evento fu fatale. In questo stesso anno la nave intraprese il suo ultimo viaggio, verso New York. Venne in seguito spogliata dei suoi ricchi arredi interni e infine demolita.
La storia di queste tre navi gemelle è un monito nei confronti della parzialità delle nostre memorie e del ruolo simbolico che affidiamo agli eventi. Il fatto che nel corso del tempo la tragica storia del Titanic abbia alimentato la nostra fantasia (filmica e più in generale metaforica) molto più di quella di successo dell’Olympic, di fatto sopravvissuto a ben due incidenti, dovrebbe dare da pensare.
[ illustrazione: l’Olympic fotografato nel 1911 in arrivo a New York ]